Imperatore romano d'Oriente. Figlio di
Costante II, a cui successe nel 668, si assicurò il potere esclusivo,
facendo rinchiudere in convento i fratelli Eraclio e Tiberio. Dal 667 al 669
respinse gli assalti degli Arabi a Bisanzio, riuscendo infine a cacciare gli
invasori. Esito sfavorevole ebbe invece la campagna da lui condotta contro i
Bulgari guidati da Asparuch. Questi riuscirono ad imporsi sull'imperatore
costringendolo a firmare un trattato di pace (681), nel quale
C. si
impegnava a versare un tributo. Per sanare i conflitti religiosi con l'Occidente
C. convocò il VI Concilio ecumenico di Costantinopoli, nel corso
del quale, con la rinuncia al Monotelismo, venne ristabilita l'unità
della Chiesa sulla base della dottrina calcedoniana (654-685).